Castel San Vincenzo

di Guglielmo Ruggiero

Il fine settimana si avvicina e siete alla ricerca di una località dove trascorrere una breve vacanza, un luogo che offra le comodità e la tranquillità di un piccolo centro oltre a spazi e occasioni per fare piacevoli passeggiate all’aperto. Una destinazione che sicuramente corrisponde a questa descrizione è Castel San Vincenzo e la circostante Piana del Volturno, una piccola e deliziosa località protesa verso il gruppo montuoso delle Mainarde.

Questo centro dell’alta valle del fiume Volturno è uno dei cinque comuni molisani che fanno parte del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. La sua fama è legata alla storia, e alla bellezza, dell’Abbazia benedettina di San Vincenzo al Volturno che, secondo quanto riportato nel Chronicon Vulturnense, nacque nel 703 grazie a tre nobili di Benevento, tali Paldo, Tato e Taso, che vi impiegarono tutto il loro ricco patrimonio. Il sito archeologico ospita anche gli scavi dell’abbazia longobarda del V secolo sulla riva sinistra del fiume Volturno e la nuova abbazia del XII secolo sulla riva destra che, profondamente ricostruita nei secoli, è tutt’oggi visitabile e ospita una comunità benedettina di monache.

Al termine della visita al complesso monastico, è possibile raggiungere le cascate che si trovano in località “La Cartiera”. Un breve sentiero conduce in questo piccolo angolo di paradiso che il fiume Volturno regala, tra rocce, muschi e profumi che offrono una “immersione” fresca e piacevole in un contesto naturale di particolare fascino. Altro luogo imperdibile è l’antico eremo di San Michele a Foce che, come una pietra preziosa, è incastonato al centro di una parete scoscesa, ornando l’ambiente impervio e selvaggio che caratterizza Monte San Michele. Si ritiene che sia stato costruito dai monaci benedettini intorno all’anno Mille. All’interno della cella si trova un altare votivo dedicato al santo Arcangelo Michele.

Dalla piccola terrazza antistante si apre il panorama sulla valle, dove si scorge il bacino del lago di San Vincenzo, e le montagne circostanti, che sembrano fare da corolla a un paesaggio straordinario. L’eremo, situato a 930 metri s.l.m., è raggiungibile solo a piedi percorrendo un sentiero che si inerpica sulla parete della montagna. Passeggiando tra i vicoli del borgo si respira l’atmosfera classica dei piccoli centri quando, tra la pace e la tranquillità delle case in pietra, l’odore della legna che arde nei camini evoca profumi e sapori di un inverno ormai alle porte. Nel cuore del centro storico vi è un piccolo museo che ospita importanti collezioni ornitologiche ed entomologiche oltre a un’esposizione di mammiferi rappresentativi della fauna delle Mainarde.
Il tutto è allestito all’interno di un grazioso palazzotto baronale, efficientemente restaurato dal Parco e dal Comune, per renderlo idoneo ad accogliere il Museo della Fauna Appenninica intitolato a “Oscar Caporaso”. La visita al borgo di Castel San Vincenzo è l’occasione per fare una pausa nella piazza principale, da dove è possibile ammirare il bel panorama sul sottostante lago.

Quest’ultimo è il protagonista di questi luoghi che, con il suo colore verde smeraldo, rende la visita ricca e particolarmente suggestiva. Sulle sue acque è possibile cimentarsi in esplorazioni con canoe canadesi, se si desidera scoprire le bellezze di questo bacino un po’ più da vicino, oppure godere della tranquillità che tutta l’area dona lungo i brevi e semplici sentieri che ne seguono il limitare, tra boschetti di roverelle e verdi prati. Un fine settimana, dunque, all’insegna della tranquillità, lasciandosi cullare dai profumi e dai colori delle Mainarde molisane, montagne che rivelano una storia antica e che custodiscono una natura incontaminata che di certo vi sorprenderà.

 

Si ringraziano per le foto Giorgio Izzi,Pino Manocchio e Paolo Pasquale