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Una lunga evoluzione di stile e moda

Testo di Letizia De Crosta
Foto di Nicola Di Stefano

 

Ogni epoca ha le sue tendenze e gusti in fatto di moda; gli stili cambiano ogni anno e sono sempre in continua evoluzione. Senza dubbio, anche la moda contribuisce ad arricchire e a far conoscere la cultura e la storia di un popolo e del suo territorio.

Se è vero che oggi “l’abito non fa il monaco”, in passato l’attenta scelta di tessuti e colori, la selezione di particolari accessori e rifiniture rivelavano molto sulle condizioni economiche e sociali della singola persona e sulle usanze della comunità a cui apparteneva. È sufficiente fare un salto indietro nel tempo soltanto di alcuni decenni per accorgerci di come la forma dell’abito non fosse solo una questione di gusto. 
Come in tante regioni italiane, anche in Molise si può scoprire una lunga storia di stile e moda; è un territorio i cui abitanti tramandano da generazioni una bellissima serie di abiti storici. Ne sono un esempio i comuni di Baranello, Longano, Sant’Elena Sannita e altri centri del massiccio del Matese, solo per menzionarne alcuni. Da quelli più semplici ai più elaborati, i numerosi dettagli di ciascun abito suscitano tanta curiosità e stupore per la loro ricercatezza e unicità, rivelando molto sul suo “indossatore”.

Un attento e lungo lavoro di studio e di ricerca ha svelato i segreti dei colori e delle fogge che hanno dato vita a questi modelli, raccolti nella bellissima collezione privata dello studioso Antonio Scasserra: 36 costumi molisani completi di tutti gli ornamenti.
Osservando la serie di abiti maschili, non si notano grandi differenze legate al ceto sociale o all’età. A eccezione di pochi particolari che li distinguevano da quelli dei comuni vicini, erano molto semplici e composti essenzialmente da giacche, calzoni e panciotti. L’abito femminile, al contrario, era ricco di accessori e stupiva per i modelli e colori; ogni dettaglio era ben curato e ciascun elemento veniva opportunamente selezionato in base alla condizione sociale e civile di appartenenza.

 

Una giovane donna indossava una leggera veste che nascondeva gelosamente le sue morbide forme. Una volta fidanzata, vestiva abiti più elaborati tra le cui pieghe nascondeva due doni del promesso sposo: un paio di forbici simbolo delle abilità casalinghe e un coltello che poteva essere utilizzato per difendere la propria purezza. Le donne sposate, invece, si arricchivano ulteriormente con preziosi gioielli che sistemavano sul petto e sui copricapo. Le vedove, infine, indossavano modelli molto sobri, dai toni tendenzialmente scuri, senza eccedere negli accessori. Per coprire le elaborate acconciature venivano utilizzati degli eleganti copricapo o mappe. Queste ultime erano fissate con degli spilloni (uno per ogni anno di matrimonio) o raffinati nastrini e, partendo dalla fronte, coprivano il capo per scendere lungo le spalle.

A Bojano, San Polo Matese e San Massimo, la mappa utilizzata nei giorni di festa era bianca e veniva inamidata per modellarla in maniera particolare; quella adoperata nei restanti giorni della settimana, invece, veniva coperta con un panno nero che lasciava intravedere il bordo rifinito con finissime merlettature in tombolo detti “pizzilli”.

È facile immaginare come lo stile di ciascuno di questi abiti fosse l’espressione dei valori e delle tradizioni locali, tanto da rappresentare l’identità delle piccole comunità locali. Osservandoli, si scorgono quei particolari e quelle differenze che permettono di riconoscere subito il comune di origine. Per questo motivo sono simbolo del patrimonio locale, da custodire con cura in memoria degli usi e dei costumi di un passato neanche troppo lontano.
L’affascinante storia degli abiti tradizionali del Molise svela le usanze, le straordinarie abilità sartoriali, i gusti e le vanità delle donne che hanno abitato questo meraviglioso territorio, lasciando alle future generazioni una preziosa eredità. 

Parlando di questi “costumi”, ricordiamo anche l’abito tipico del borgo di Letino, oggi comune della provincia di Caserta che dal 1927 al 1945 ha fatto parte della provincia di Campobasso. Particolarmente variopinto, ricco di accessori e molto elaborato, è stato definito dagli esperti, in più di un’occasione, l’abito più bello d’Italia.

 

ENGLISH VERSION

The historical clothes of Molise

Several Molise villages still preserve important testimonies of their past that allow us to know a fascinating history; a story made up of styles and fashions. These are some wonderful traditional dresses which, fortunately, can still be admired today and which are especially characteristic of the more mountainous villages, in some of which it was usual to wear them until a few decades ago on the occasion of special anniversaries. Looking at the wonderful dresses, it is easy to see how times have changed in terms of clothing and how the choice of dress, in the past, was not just a matter of style but much more. Jackets, trousers, waistcoats and hats, for example, made up the male dress that did not present great differences between men of different ages and classes.

 

The women’s dress, on the contrary, amazes for its models animated by bright colors and numerous accessories, selected especially according to age and social condition. A young woman, for example, wore light robes that jealously concealed the feminine forms. Once engaged, her clothes were enriched with accessories such as scissors and a knife, donated by the betrothed, a symbol of home skills and purity. The most elaborate dresses were intended for married women. These used to be adorned with precious jewels that were placed on the chest or on the colorful headdresses. Finally, widows wore very simple clothes, in dark or otherwise sober colors, without exceeding with accessories.