Uno straordinario viaggio tra storia e bellezza

Sulla sommità di colle Sant’Angelo, a dominare il centro storico del comune di Venafro, c’è un imponente testimone di eventi ed epoche lontane, simbolo tangibile di un importante passato: il Castello Pandone. Ogni ambiente di questo maestoso edificio regala un vero e proprio viaggio nel tempo, una splendida occasione per scoprire e vivere le ardite storie di grandi sovrani e valorosi condottieri. Il castello è come un enorme libro che narra le vicende di un territorio a partire dal IX secolo. Da allora, custodisce meravigliosamente gli interventi e le trasformazioni apportate dalle famiglie che lo hanno abitato.

Il suo nome è legato principalmente alla nobile famiglia Pandone, feudataria di Venafro, e in particolare al conte Enrico che, tra il 1521 e il 1527, fece realizzare la serie di affreschi per cui il castello è maggiormente noto: un ciclo unico “che vede le stanze del piano nobile trasformarsi in una sorta di album fotografico, con una sfilata di immagini di cavalli, scelti tra i favoriti che il conte stesso allevava”. Con il suo avvento, il castello fu trasformato in una residenza nobiliare elegante e sontuosa, ingentilendo l’aspetto e il carattere di fortezza e di baluardo difensivo.

La visita lascia percepire, già dal primo sguardo, la grandezza di un passato che riesce a raccontarsi soprattutto attraverso l’arte, utilizzata dal conte Enrico per esprimere la potenza del suo rango cavalleresco e la sua influenza politica. In queste pagine, anticipiamo qualche curiosità sul percorso che guida il visitatore tra le stanze del Castello Pandone e del Museo nazionale del Molise, istituito nel 2012, con allestimenti di opere che vanno dall’età paleocristiana all’età moderna.

Il castello

Il percorso comincia al primo piano, nella Sala dei Disegni (sala 1), chiamata così perché conserva quasi integralmente le immagini di nove cavalli rappresentati a grandezza naturale, realizzati stendendo uno strato di intonaco modellato a bassorilievo e dipinto ad affresco. Su ciascun cavallo è riprodotto il monogramma a fuoco di Enrico Pandone mentre la didascalia ne riporta il nome, la razza e l’età. Segue la Sala dei Cavalli a passeggio (sala 2), un’ambiente più riservato e animato da decorazioni che avevano lo scopo di dilettare e intrattenere.

Qui sono raffigurati dei cavalli a passeggio; sopra la porta, invece, è ritratto un gioco che ricorda quello della “campana”. Proseguendo il percorso di visita si raggiungono la Sala della Torre (sala 3), realizzata nel XIV secolo per meglio difendere il castello, e la Sala dei Cavalli da guerra (sala 5). Quest’ultima è la massima espressione del potere politico e sociale di Enrico Pandone. Tra i cavalli raffigurati, salta subito all’occhio “LO LIARDO SAN GIORGE”, il cavallo donato dal conte all’imperatore Carlo V nel 1522 per ringraziarlo della concessione della contea di Bojano.

Le decorazioni settecentesche della Sala della Torre quadrata (sala 6) annunciano l’ingresso alla Sala del Teatrino di corte (sala 7) e alla Sala dello zampognaro (sala 9), dove campeggia un personaggio con copricapo piumato che sembra suonare una zampogna. Il percorso si conclude nel Salone delle feste (sala 10). Qui, accanto agli stemmi dei Pandone e di Carlo V, sono presenti gli immancabili cavalli, riscoperti sotto uno strato di affreschi che raffigurano paesaggi, scene di caccia, scorci urbani e personaggi esotici. Queste scene furono realizzate dopo la morte del conte nel 1528, quando venne condotto al patibolo con l’accusa di tradimento alla corona spagnola.

Il Museo nazionale del Molise

Protagonisti del percorso del museo nazionale, ospitato al secondo piano del Castello, sono affreschi, tele, sculture e stampe, alcune delle quali provenienti dai depositi dei Musei di Capodimonte e San Martino di Napoli, della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Roma e della Reggia di Caserta. Tra le opere conservate nel museo ce n’è una veramente straordinaria.

Si tratta del Polittico della Passione, in mostra nella sala 1. Fu realizzato in una bottega artigiana di Nottingham (Inghilterra) nel corso del XV secolo e, per vie ancora oggi sconosciute, ha raggiunto la cittadina di Venafro. Di pari bellezza è la Madonna del Carmine dipinta da Simone Papa, artista di origini napoletane, conservata nella Sala della scala elicoidale, sala 2, insieme alle opere in legno del famoso artista campobassano Paolo Saverio Di Zinno mentre la sala 4 ospita le opere degli artisti-artigiani (doratori e pittori) di Oratino. Nelle sale 5 e 6 sono esposti capolavori di artisti napoletani insieme a opere prodotte da artisti molisani formatisi a Napoli nel corso del Seicento e Settecento. A conclusione del percorso di visita, nelle sale 7, 8 e 9 il visitatore viene guidato tra rappresentazioni di soggetti ispirati alla natura e al paesaggio.

Il Castello di Venafro è il luogo ideale per vivere un viaggio nel tempo, una vera perla d’arte, un capolavoro che custodisce altri capolavori e arricchisce di bellezza e curiosità la permanenza nella città di Venafro. 

Si ringraziano per le foto Pino Manocchio, Franco Cappellari e Giovanni Scirocco su concessione del Ministero della Cultura – Direzione regionale Musei Molise

The Pandone Castle Of Venafro

An extraordinary journey through history and beauty

On the hill of Sant’Angelo the Pandone Castle dominates the territory of the town of Venafro. It is an imposing building that witnesses a glorious past, events, and distant eras. Each of its surroundings offers a fascinating journey through time, an opportunity to discover the stories of brave knights and great kings.

The castle still preserves today the transformations brought by the families that have inhabited it. His name is linked to the history of the noble family Pandone, in particular Count Enrico. Between 1521 and 1527 he made a series of frescoes that made the castle famous: a splendid series of horses chosen from the king’s favourites, bred in Venafro. With Count Enrico the castle, from defensive bulwark, was transformed into an elegant noble residence.

The visit reveals the greatness of a past that is told through art, used by Henry to witness his social and political power. Below, we anticipate some curiosity on the path that guides the visitor between the rooms of the Pandone Castle and the National Museum of Molise, established in 2012 in a wing of the building The Castle The tour (on the first floor) leads to the discovery of the treasures kept in the various rooms.

The horses of Enrico Pandone are represented life-size while the caption shows their name, race and age. This is followed by private rooms where walking horses are represented and rooms where war horses are depicted, including the horse donated by the count to Emperor Charles V in 1522. The tour continues towards the “zampognaroroom and ends in the Party Room, where hunting scenes, urban views and exotic characters are represented.

The National Museum of Molise (on the second floor) has on display frescoes, paintings, sculptures and prints, including paintings by artists from Molise and Naples; wooden masterpieces by the Molise artist Paolo Saverio Di Zinno and the creations of artists-artisans from Oratino.

The Castle of Venafro is the ideal place to experience a journey through time, it is a masterwork that preserves other masterpieces and enriches the beauty of an holiday in the city of Venafro