“… e tutte sono di una medesima costruttura, cioè le mura esteriori con pietre lavorate a scalpello: nella cima, ed in altri luoghi rilevano alcune teste di Bue, da cui è nata la mentovata tradizione, che il Re Bove ne sia stato il fondatore ingiontole per penitenza spirituale dal Papa per la dispenza ottenuta di potersi sposare una congionta in moglie”…

… con queste parole Francesco de Sanctis (letterario del XVII secolo) fa riferimento alla storia di re Bove, una leggenda che viene tramandata da secoli e si intreccia con la costruzione di alcune chiese presenti in diversi comuni del Molise… e non solo. Sono luoghi in cui storia e leggenda si mescolano dando vita a un’atmosfera a dir poco misteriosa e suggestiva.

Santa Maria della Strada – Matrice

Si narra che re Bove fosse innamorato di una sua congiunta, che alcuni studiosi identificano con la sorella e altri con la figlia. Un folle sentimento che lo portò al cospetto del Papa, per ottenere il permesso di sposarla. Dopo diversi responsi negativi si giunse a un accordo che rendeva felici entrambi: se il re fosse riuscito a edificare cento chiese in una sola notte, il Papa avrebbe acconsentito all’incestuoso matrimonio

San Leonardo

Le chiese, però, non dovevano essere piccoli e umili edifici sacri, ma dovevano rispettare forme e dimensioni prestabilite, oltre che potersi vedere l’una con l’altra. L’impresa risultava essere praticamente impossibile, così re Bove decise di rivolgersi al demonio per ottenere un aiuto. Il diavolo acconsentì a condizione però di avere in cambio l’anima del re che, sempre più desideroso di sposare la sua amata, accettò senza pensarci un attimo.

La notte fu lunga e faticosa, con i due impegnati nell’edificazione delle chiese richieste: il diavolo staccava e faceva rotolare dalle montagne le pietre da utilizzare e il sovrano le posizionava. All’alba, quando le prime luci del giorno iniziavano a illuminare la Terra e con novantanove chiese già realizzate, re Bove provò rimorso e pentimento e, in lacrime, si rivolse a Dio e pregò affinché perdonasse il suo gesto sconsiderato.

Santa Maria di Monteverde – Vinchiaturo – Mirabello Sannitico

Il Signore lo perdonò mentre il demonio, sconfitto e arrabbiato, scagliò un macigno contro la centesima chiesa in fare di costruzione, quella di Santa Maria della Strada nel territorio di Matrice, colpendone il campanile. Proprio qui, effettivamente, ancora oggi è visibile un masso chiamato appunto “masso del diavolo”. In questo edificio, secondo la leggenda, venne sepolto anni dopo lo stesso re Bove.

San Leonardo – Campobasso

Sulla sua facciata è riportata l’effige di un bove così come su quella di San Leonardo a Campobasso, altro edificio innalzato assieme all’aiuto del diavolo. Di tutte le chiese realizzate in Molise, il racconto ci parla di sette sopravvissute: oltre le due citate ci sono quelle di Maria Santissima Assunta a Ferrazzano, Santa Maria di Monteverde tra Vinchiaturo e Mirabello Sannitico, Santa Maria a Monte a Cercemaggiore e la Cattedrale di Santa Maria Assunta di Volturara Appula, mentre di quale sia la settima non si ha certezza. Non è noto se ci sia qualche evento storico realmente accaduto nella leggenda tramandata. Ciò non toglie fascino al racconto, anzi, lo aggiunge.

Santa Maria a Monte – Cercemaggiore

Se proprio vogliamo trovare qualche indizio reale in questa storia, può essere cercato in una delle tante chiese molisane dell’XI secolo che recano l’immagine di un bove tra gli elementi dell’architettura… chissà che riusciate a riconoscere qualche traccia che riporta al settimo e ancora sconosciuto edificio.