Testi di Lorenzo Di Maria

Foto di Giovanni Scirocco, Paolo Pasquale e Guerino Trivisonno

Da qualsiasi direzione si arrivi a Larino, il primo volto che mostra di sé è quello di una dolce spianata collinare popolata da palazzi moderni: è Piano San Leonardo, la zona in cui si decise di espandere il nuovo abitato a partire dagli anni Cinquanta.  Da qui, sono sufficienti pochi minuti per raggiungere il centro storico e fare un salto indietro nel tempo. L’abitato altomedievale, adagiato su di un piccolo rilievo, è molto più che un semplice borgo.

Larino è una terra ricca di storia e tradizioni e custodisce delle bellezze uniche nel panorama regionale, su tutte primeggiano il Palazzo Ducale, la chiesa di San Francesco e la magnifica Basilica Cattedrale dell’Assunta e di San Pardo, col suo rosone asimmetrico inscritto in geometrie perfette. La storia di Larino, però, si spinge ancora più in là nei secoli. Larinum è stato municipio romano, prima ancora una città alleata di Roma e precedentemente una realtà urbana, afferente al valoroso popolo dei Frentani, di assoluta ed esclusiva preminenza territoriale.

Di questo glorioso periodo sono rimaste molte tracce in località Piano San Leonardo, un tempo piedistallo di una grande città affacciata verso il mare, crocevia di transumanze e commerci, porta d’accesso al montuoso entroterra pentro. Qui si trova il Parco archeologico di Larino, che comprende anche il Villino Zappone, il complesso termale e l’anfiteatro romano.

Villino Zappone

Tra un complesso di palazzi e una chiesa moderna, si apre un cancello ai cui lati si può leggere “Villino Zappone”. Oltrepassata la soglia si entra in un mondo fatto di alberi maestosi, arbusti ben curati e un ampio giardino al cui centro sorge, elegante e raffinato, un edificio dalle fattezze neoclassiche.

Avvicinandosi all’ingresso si possono notare, sui battenti del portone, due lettere modellate nel bronzo “FZ”, iniziali di Filomeno Zappone. Fu proprio lui, larinese di adozione, avvocato e politico (presidente della Provincia di Campobasso, che al tempo comprendeva pressoché l’attuale Molise) a commissionare, alla fine dell’Ottocento, la costruzione della villa nei pressi dei resti dell’antica città romana. Da allora, gli Zappone vissero in quest’idillio finché, alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, decisero di donare la loro villa allo Stato. L’interno, al momento solo parzialmente visitabile, è un capolavoro dello stile Liberty: volte dipinte, legni intarsiati, marmi, vetrate e pavimenti; c’è anche un caminetto in cui sono incastonate tessere di mosaici e bassorilievi d’epoca romana… insomma, un vero gioiello.

Il Complesso termale

Alle spalle di Villino Zappone, nella zona situata nei pressi delle scuderie, si dischiude il vero tesoro di questo luogo: qui gli scavi hanno fatto riemergere, benché solo in parte, il complesso termale della Larino del II secolo d.C. Si possono osservare ampie vasche con mosaici pavimentali in cui sono rappresentati pesci e animali fantastici.

Accanto alla scuderia, un gigantesco pilastro (ciò che resta del portico) lascia intuire, con un piccolo sforzo di immaginazione, la grandezza del complesso termale. Ai suoi piedi si aprono gli ambienti dell’ipocausto, ossia i locali sotterranei in cui gli schiavi alimentavano i forni necessari a riscaldare l’acqua.

L’Anfiteatro

Oltre il complesso termale si mostra, in tutta la sua imponenza, la più grande testimonianza archeologica della Larino romana: l’Anfiteatro, un’ellisse che raggiunge la lunghezza di 100 metri sull’asse maggiore e di 80 metri sul minore. A sorvegliarlo dall’alto c’è Villino Calvitti, costruito nell’Ottocento direttamente su una piccola parte dei resti dell’anfiteatro. Ciò non deve stupire: “da pietra morta rinasce sempre pietra viva” e la Larino medievale è potuta nascere proprio grazie a quella miniera a cielo aperto rappresentata, un tempo, dall’anfiteatro.

Dell’antica arena si notano subito le scale che permettevano l’accesso ai sedili in legno posti più in alto, destinati ai ceti inferiori. Le prime tre file di gradoni, rivestiti con lastre di calcare, erano invece riservate ai ceti più nobili. In alto, un enorme telo (velarium) garantiva ombra e riparo. L’anfiteatro poteva ospitare oltre 10.000 spettatori e, se a questo si aggiunge che in tutto il territorio dell’Impero Romano sono “appena” 230 gli anfiteatri di cui si ha testimonianza, si comprende come questa città dovesse essere un centro di assoluto prestigio.

Questo era lo scenario che ospitava i combattimenti tra gladiatori e le lotte tra animali o tra gladiatori e animali. Si immagini poi quali emozioni potesse suscitare, nel pubblico dell’epoca, la visione di leoni che apparivano dal nulla attraverso un montacarichi che dalla fossa, profonda 5 metri, li conduceva – colpo di scena – sul piano dell’arena. Gli stessi leoni, secondo un’antichissima tradizione scritta e orale, si am mansirono e rifiutarono di aggredire quei tre figli di Larinum, Primiano, Firmiano e Casto, condannati a morte per aver diffuso il Cristianesimo.

Questi perirono per mano dell’uomo e, da allora, vengono ricordati come Santi Martiri Larinesi… ma questa è un’altra storia. Larino riserva ancora altri tesori ai suoi visitatori. Per scoprirli è sufficiente spostarsi da Piano San Leonardo verso il centro storico per immergersi nello spettacolo di arte e architettura ereditato dal Medioevo, come il Palazzo Ducale e il Duomo.

Il Palazzo Ducale e il Museo Civico

L’imponente complesso del Palazzo Ducale è di probabile origine normanna, fondato nel XII secolo a scopo difensivo per essere trasformato, nel tempo, in un’elegante residenza nobiliare.

Il Palazzo oggi ospita il Museo Civico con una mostra permanente di antichi reperti romani. Su tutti emergono tre meravigliosi mosaici del II e III secolo d.C., rinvenuti in ambienti medievali. Si tratta del Mosaico degli Uccelli e quello del Leone, originariamente pavimenti di un’antica domus ritrovata proprio accanto all’anfiteatro, e il Mosaico del Lupercale, che raffigura la Lupa con i gemelli Romolo e Remo, simbolo della mitica fondazione di Roma.

Il Duomo

Consacrato nel 1319, è uno degli esempi più significativi dell’architettura religiosa del XIII e XIV secolo, oltre a essere una delle costruzioni sacre più belle dell’Italia del Centro-Sud, in quanto unisce aspetti architettonici e simbolici dell’arte romanica e quella gotica.

La facciata della basilica è chiusa in un quadrato perfetto in cui le immagini scolpite non sono mai ripetute, esclusa quella dell’Agnello, simbolo del Cristo sacrificato e, in generale, espressione del sacrificio umano.

Gli Eventi

Larino è la classica città che non ti aspetti, ricca di storia e di vicende minori, abitata da una comunità vibrante e piena di iniziative che si dedica con impegno all’organizzazione di eventi che attraggono turisti da ogni parte.

Tra questi ci sono tradizioni uniche e antichissime che contano, ogni anno, sempre più visitatori: la Fiera d’Ottobre, che porta in scena le eccellenze agroalimentari e artigianali molisane; la Festa patronale di San Pardo organizzata ogni 25, 26 e 27 maggio, con la fastosa sfilata di 125 carri trainati da buoi, rivestiti da centinaia di fiori di carta crespa; il “Carnevale di Larino”, inserito dal Ministero della Cultura tra i Carnevali Storici d’Italia, conosciuto per la famosa sfilata di carri di giganti di cartapesta; la “Magia di Luci”, con le scintillanti luminarie che guidano i visitatori tra le strade della cittadina, la casa di Babbo Natale, la Cattedrale e la gremita pista di pattinaggio su ghiaccio.

Questi eventi rappresentano delle occasioni preziose per chi desidera trascorrere qualche giorno immerso nella bellezza e nell’autenticità di questo luogo, gustando anche le prelibate proposte di ristoranti, agriturismi e caffetterie locali. Ancor più invitante è la prospettiva di prolungare la visita soggiornando negli ospitali B&B ed eleganti hotel presenti sul territorio, così da poter godere appieno di tutto ciò che la città offre.

Per questo motivo, e molto altro ancora, Larino è una tappa ideale per chiunque ami andare alla scoperta di tesori storici e culturali, paesaggi naturali, tradizioni autentiche. La sua storia millenaria, i suoi monumenti antichi e la sua vibrante vita quotidiana rendono Larino un luogo unico e affascinante, da visitare in ogni periodo dell’anno.