Castellino del Biferno si erge sulla sommità di una roccia tufacea, con una posizione dominante sulla valle del Biferno. Notevolmente danneggiato dagli eventi tellurici del 31 ottobre 2002 (terremoto di San Giuliano di Puglia), presenta molte abitazioni del centro storico ancora in fase di ricostruzione (foto Paolo Pasquale).
Le origini del paese sono incerte. Sorse certamente prima dell’anno 1000 a opera di popolazioni della valle del Biferno. Questi, per sfuggire alle incursioni barbariche e dei Saraceni, si rifugiarono sulla cosiddetta “Rupe delle Cucciole“, sita proprio nel territorio di Castellino del Biferno. Nel corso dei secoli fu feudo di vari nobili, ultimo dei quali fu Scipione di Sangro, Duca di Casacalenda.
Cosa vedere a Castellino del Biferno
- Da visitare in paese è certamente la chiesa di San Pietro in Vincoli. A poca distanza dall’abitato, invece, vi è la chiesa della Madonna delle Grazie, eretta nel XIV secolo. Al riguardo c’è una particolare curiosità: sulla destra dell’ingresso si trova una pietra su cui vi è l’impronta di mezzo ferro di cavallo. Pare che Antonio Romacieri, custode del Palazzo Ducale, per sfuggire a un temporale, abbia provato a entrare in chiesa a cavallo, ma la soglia cedette e il ferro di uno zoccolo vi rimase conficcato.
- Tale chiesa si trova fuori dal paese dove vi è l’agglomerato di “Castellino Nuovo“, costruito in epoca fascista per trasferire il paese dalla posizione originaria. Fu necessario, soprattutto, per farlo sfuggire ai numerosi eventi franosi che minavano le abitazioni. Proprio a causa delle numerose frane, Castellino del Biferno viene chiamato “Il paese che si muove”
- Nella biblioteca comunale è presente una Mostra dell’artigianato e della civiltà contadina. Come in molti altri paesi molisani, anche qui erano noti gli scalpellini, di cui restano loro opere realizzare tra cui bellissimi portali, in pietra bianca e cenerina
Eventi e sagre a Castellino del Biferno
- Molte sono le feste che si svolgono in paese, la più importante delle quali è certamente “U Pizzichendò” (foto Antonio Vinciguerra), svolto durante le celebrazioni in onore di Sant’Antonio di Padova. La manifestazione consiste in una gara tra due squadre di tredici elementi ciascuna che devono formare una piramide umana e percorrere le vie del paese. Arrivati presso la casa del comitato festa, se la piramide non è caduta, si festeggia con una bevuta