Rocchetta a Volturno è un accogliente paesino a confine con il Lazio, ai piedi delle Mainarde. Piccolo, ma che regala tanta storia, tantissimo da vedere e tradizioni da pelle d’oca (foto Paolo Pasquale).
Le prime tracce di insediamenti dovrebbero risalire tra la fine dell’impero romano e l’inizio del Medioevo, periodo questo che vide la massima espansione del territorio. Nell’XI secolo, infatti, faceva parte dei possedimenti dell’Abbazia di San Vincenzo al Volturno per passare poi sotto l’Abbazia di Montecassino.
L’abitato, diviso in tre parti, è formato da “Rocchetta Alta“, il primo insediamento di Rocchetta oramai abbandonato con ancora i resti del castello, Rocchetta Nuova, più in basso, e la frazione di Castelnuovo al Volturno, quasi completamente staccato.
Cosa vedere a Rocchetta a Volturno
- Attrazione principale è, ovviamente, l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno con il sito archeologico che ha restituito negli anni prova di quanto fosse importante, soprattutto nel periodo medievale. Solamente dopo il terremoto del 1349, che distrusse quasi tutto, lasciò spazio a quella di Montecassino
- In quest’area è assolutamente da vedere la Cripta di Epifanio, con all’interno un ciclo di affreschi di scuola longobarda
- In paese sono da menzionare la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta e il Museo Internazionale delle Guerre Mondiali
- Fuori dal paese nuovo si trova, invece, un’altra chiesa: il Santuario rupestre di Santa Maria delle Grotte. Un edificio sacro di architettura benedettina decorato con affreschi di notevole importanza, alcuni dei quali effettuati direttamente sulla pietra
Eventi e sagre a Rocchetta a Volturno
- La tradizione più importante del paese si svolge nella frazione di Castelnuovo al Volturno: si tratta de “Gl’ Cierv‘”, l’Uomo Cervo, rito del carnevale con personaggi in maschera che ricorda la rinascita della primavera