Macchia d’Isernia | Paese del Vino e del Blues
È il primo secolo dopo Cristo, al tempo dell’Impero romano, e un commerciante si muove per affari percorrendo la Via Latina (l’arteria che collega Roma alla città di Capua), da cui parte un’importante diramazione diretta verso Terra di Lavoro e i l Sannio. È in viaggio da molto tempo ed è stanco; ha bisogno di riposare e trovare ristoro. In lontananza scorge le luci di una locanda e, all’esterno, nota un’insegna che reca un’immagine e una simpatica dicitura che parla del conto che un viandante deve saldare all’oste Lucius Calidius Eroticus per i servizi ricevuti, dopo aver bevuto vino, mangiato del pane, aver ricevuto la compagnia di una donna e fieno per il suo mulo. “Questo mulo mi porterà alla rovina” è la sua battuta.
Questa iscrizione, che sembra quasi una trovata pubblicitaria (oggi conservata al Museo del Louvre), fu scoperta in zona Taverna della Trinità, alle porte di Macchia d’Isernia, una località crocevia di viaggiatori che un tempo erano alla ricerca di riposo e oggi, invece, vengono a scoprire le numerose bellezze presenti sul territorio.
Questo territorio, come riportato da importanti documenti storici, è da sempre vocato alla viticoltura; il vino, infatti, è uno dei prodotti attorno al quale il paese è cresciuto e si è sviluppato nel tempo. Macchia DiVino, mostra mercato del vino e dei sapori, è di scena, fin dal 1974, nel mese di settembre. La festa, un tempo dedicata alla produzione vinicola locale, grazie alla sinergia tra Amministrazione e Pro Loco Maccla, si è rinnovata aprendosi alle produzioni regionali e iniziando un percorso focalizzato sulla promozione delle tipicità enogastronomiche molisane. Le specialità della tradizione sono state affiancate all’alta cucina, grazie alla collaborazione nata con importanti chef che propongono percorsi di degustazione, allestiti tra le stradine del borgo, incentrati sulla qualità delle materie prime proposte.
Da tre anni, inoltre, è nato il “Premio Ercole”, primo e unico concorso enologico della Regione Molise a essere autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e dedicato alle quattro DOC regionali. A fare da cornice alla manifestazione c’è la vivace sfilata di carri allegorici, realizzati a mano dagli abitanti di Macchia e dei comuni limitrofi, che si confrontano in una sfida che premia il più bello e divertente.
In estate, invece, echeggiano le cavalcanti sonorità del blues grazie alla rassegna musicale internazionale organizzata dall’associazione La Fenice: Macchia Blues Festival. La storia di questa manifestazione, fin dalla prima edizione del 1996, è segnata da un crescente successo di pubblico e dalla presenza di ospiti di notevole spessore artistico, da Johnny Winter a Rory Block, da Carey Bell a Sandra Hall, passando per Deitra Farr, Roberto Ciotti e Fabio Treves. Ogni terzo weekend di luglio Macchia si trasforma in una piccola Chicago; il borgo si anima grazie alla presenza di numerosi musicisti provenienti da ogni dove che si cimentano nelle loro performance suonando melodie blues e intrattenendo i tanti visitatori, in attesa del concerto organizzato in piazza che rappresenta l’evento principale della giornata.
Macchia d’Isernia | Tra storia, natura e sentieri
Il centro storico di Macchia conserva ancora intatto il suo carattere medievale, circondato da mura dentro cui si snoda un labirinto di vicoletti che lasciano percepire la vita che scorre e i suoni e i profumi della quotidianità. Un’ampia piazza è sovrastata dal grande Palazzo Baronale De Jorio Frisari, edificato nel XII secolo per mano normanna, protagonista di importanti eventi storici che si sono succeduti nel corso dei secoli.
Particolarmente suggestiva è la contrapposizione delle due torri del borgo: quella del castello e quella appartenente alla chiesa, che si fronteggiano proprio nella parte più alta del paese. Pare, secondo alcuni, che il luogo sia popolato da diversi fantasmi, come quello del Conte del Molise De Molisis, che si aggira con la sua spada seguito da soldati in armi e corazze. Qualcuno giura di aver visto anche spettri di alcuni membri della servitù del castello (vittime di morti accidentali o violente), di cavalieri e ufficiali dell’esercito.
Nel centro del borgo è situata anche la chiesa di San Nicola di Bari, un edificio dal fascino millenario, protagonista di antichi riti religiosi legati alle tradizioni popolari. Sulla vicina collina di Santa Maria, invece, è possibile visitare i resti di un antico monastero soggetto all’Abbazia di Castel San Vincenzo. Ciò che rimane delle antiche strutture oggi è protetto da una grande teca trasparente che ne ricostruisce interamente l’aspetto originario. In questo luogo, nelle fresche sere d’estate, si tiene la “Collina delle Note”, l’appuntamento musicale-culturale promosso dalle associazioni “Macchia Domani” e “Origami”.
Uno dei punti di osservazione privilegiati per cui è noto il comune di Macchia d’Isernia è il pianoro su cui si trova la “Big Bench n. 250”. Si tratta di una panchina gigante inserita nel circuito Big Bench Community Project, un progetto dell’architetto statunitense Chris Bangle che ha lo scopo di promuovere un diverso approccio di scoperta del paesaggio: “una volta che ci si siede su una panchina gigante si prova la sensazione di godersi la vista come se si fosse di nuovo bambini; si vive un’esperienza intensa, da condividere con gli altri”. La grande panchina azzurra, meta di curiosi e appassionati di trekking, è una delle attrazioni inserite nella rete sentieristica comunale, che permette di raggiungere luoghi di interesse storico, paesaggistico e naturalistico, molto frequentata dagli amanti della montagna e dalle famiglie che vogliono vivere un momento di immersione in un paesaggio naturale incontaminato.
Macchia d’Isernia | Il paese del mangiare sano, del buon vivere e del cinema
I piatti tipici locali sono quelli della cucina molisana: robusta, generosa, casereccia, dai profumi intensi e dalle cotture lente. A Pasqua, in tavola, ci sono “r sciarun”, calzoni ripieni di bieta e acciughe, oltre alla caratteristica frittata realizzata con asparagi selvatici e salumi locali mentre, a Natale, si possono gustare “r turcniegl”, una pasta fritta la cui ricetta viene tramandata dalle signore del paese che tengono viva la tradizione. Il tartufo, il re dei boschi di questo territorio, è caratterizzato dalla presenza della varietà “bianco marzuolo” o “bianchetto”, un prodotto che sprigiona inconfondibili profumi e sapori e che trova abbinamenti interessanti con primi piatti e con secondi a base di carne e uova.
Dal 2022 il comune è diventato Borgo del Manifesto Cinematografico. La prima edizione della rassegna, nata da un’intuizione di “Avvografo”, ha visto l’installazione di quaranta opere realizzate da due importanti autori italiani, Pierpaolo Scalera e Paolo Sestito, che hanno fatto bella mostra sui muri del centro storico riportando alla mente le affissioni di un tempo. Di queste rimangono due opere installate in paese in maniera permanente.
La vivacità e il calore che contraddistinguono la popolazione locale, uniti alla tranquilla realtà cittadina, alla presenza di servizi e alla bellezza del territorio, rendono Macchia d’Isernia una destinazione ricercata e favorita non solo da giovani famiglie, che scelgono di realizzare qui i loro progetti di vita, ma anche da molti visitatori e turisti che vogliono trascorrere un soggiorno rigenerante e rilassante.
Per informazioni:
Foto di Dronefly, Pino Manocchio e Sisto Bucci
Macchia d’Isernia | The Town of Wine and Blues
Since old times, the territory of Macchia d’Isernia has been a crossroads for travellers looking for rest and refreshment; today, however, it is the destination for those who want to discover all the beauties of this area. Viticulture has always represented the basis of the local economy; thanks to this, around the wine were born important events, such as Macchia divino, exhibition of wine and flavors, organized since 1974, in September.
This event is an excellent opportunity to discover this town rich in traditions along with the typical gastronomic specialties of the region, thanks to tasting trails that wind through the streets of the village. The Ercole Award, a wine competition dedicated to the four DOC wines of Molise, was born some years ago. During the event, allegorical floats are set up by the locals, which give rise to a lively parade. In the summer, every third weekend of July, the village turns into a “little Chicago”: the streets resound with the sound of riding blues with the Macchia Blues Festival, which over the years has seen performing artists of great thickness: from Johnny Winter to Rory Block, from Carey Bell to Sandra Hall, passing through Deitra Farr, Roberto Ciotti and Fabio Treves.
Macchia d’Isernia is a treasure trove of history, nature and trails. In the village stands out with great grandeur the Baronial Palace, dating from the twelfth century, and the church of San Nicola di Bari. At the highest point there are two towers: one of the church and the other of the castle. A few steps from the historic center, there is a panoramic view of the village and the surrounding area. Here there is a huge bench: the “Big Bench n. 250“, included in the circuit Big Bench Community Project, a project of the American architect Chris Bangle. The work of art along with the many paths in the area are a great attraction for families and trekking lovers, who come to Macchia d’Isernia to discover the natural beauty and local flavors, from truffles to tasty traditional dishes.
Since 2002 Macchia is also Borgo del Manifesto Cinematografico. Every year the village hosts an exhibition of film posters that recall the posters of the past; of these, two are permanently on display.
The liveliness and warmth of the local population, the quiet city, the presence of services and the beauty of the area make Macchia d’Isernia a sought-after destination and a choice for all those who want to spend a regenerating and relaxing stay.