di Guglielmo Ruggiero
Passione e professionalità della Guida Ambientale Escursionistica Aigae
E così, di buon mattino, indosso i miei scarponi, prendo lo zaino e mi reco all’appuntamento, puntuale come sempre.
Eccoli! Trepidanti e desiderosi di trascorrere una giornata immersi nella natura, lasciandosi alle spalle, seppur per qualche ora, la quotidianità e le preoccupazioni o più semplicemente per godere delle meraviglie del creato. Tra di loro riconosco i visi familiari dei frequentatori abituali. Sorridono al mio arrivo. Ci lasciamo trasportare da un abbraccio. Altri volti nuovi incrociano il mio sguardo, suggellando l’incontro con una stretta di mano e con un gentile e timido: “ciao sono Lucia”… “ciao io sono Tony, piacere”. Nuove conoscenze che stimolano in me l’innata curiosità: di cosa si occupano? Perché hanno scelto me per questa escursione? Mi chiedo se siano escursionisti in erba o esperti; certo questo riesco a capirlo anche dal loro abbigliamento o dalla disinvoltura nell’indossare le scarpe da trekking. Due minuti per fornire i dovuti chiarimenti e qualche dettaglio e poi via… si parte. Dovete sapere però, che questa escursione per me è iniziata già da qualche giorno. Già! Perché (ogni Guida lo sa) il suo buon esito dipende sempre da un’attenta e puntuale pianificazione. Studio del percorso, tempi di percorrenza, dislivelli, vie di fuga in caso di problemi, definizione del punto di non ritorno. La parte più interessante per una Guida Ambientale Escursionistica è senz’altro quella di riuscire a narrare la natura o, meglio, narrare il territorio.
“La Narrazione” si compone sempre di due elementi inscindibili, la storia e il luogo in cui essa si svolge. La storia offre l’occasione per esplorare, conoscere e apprezzare il luogo, interagire con esso e vivere l’esperienza. Ogni qualvolta la Guida riuscirà a suscitare suggestioni coinvolgenti in chi ascolta, avrà assolto a una parte del suo compito, avrà trasmesso le giuste emozioni anche attraverso il suo sapere. Per fare ciò, non bastano cultura e competenze tecniche, prerogative queste necessarie per accompagnare in sicurezza e con professionalità, occorre avere passione per il proprio territorio. Bisogna che oltre a camminare con un buon paio di scarponi, cammini anche “con il cuore”, osservando, interpretando e descrivendo quell’esperienza. Ecco che allora l’escursione si trasforma da una semplice performance tecnico/ sportiva diviene un’esperienza autentica per vivere, conoscere e sperimentare quella piccola parte di mondo che si è scelto di percorrere, di esplorare. Incontrare un luogo vuol dire scoprirne non solo gli aspetti naturalistici, ambientali, enogastronomici e storici, vuol dire tentare di comprenderne il significato autentico. Riuscire a svelarne, almeno in parte, gli aspetti più intimi e profondi. Questo significa “incontrare” un luogo, un sentiero, un fiume, un lago, una foresta; e se la Guida avrà favorito questo incontro allora potrà ritenersi soddisfatta, nella sua qualità di “custode del territorio”. Quando nel 2001 ho scelto di intraprendere la strada dell’accompagnamento professionale, avevo la consapevolezza che tutto il nostro territorio, in particolare il Matese, potesse rappresentare uno spazio per costruire nuovi e innovativi percorsi di turismo sostenibile.
Il Matese è uno scrigno prezioso di tesori naturalistici, ambientali e culturali che attende solo di essere svelato a chi, con occhi accorti e curiosi, saprà coglierne tutta la sua bellezza. Una vasta area, ancora poco conosciuta, che ha tutti i numeri per poter rappresentare un’accoglienza autentica. La genuinità della gente, la dolcezza del paesaggio, i colori e le sfumature dei boschi, la trasparenza delle acque sono “talenti” di cui, da sempre, il nostro territorio è dotato. Spetta a noi Guide Ambientali Escursionistiche, ora, saper “narrare”questo nostro Matese, per rivelarne l’incanto a quanti avranno “occhi per guardare e orecchie per ascoltare”.
Guida Ambientale Escursionistica AIGAE – Guglielmo Ruggiero
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