La Cripta e il ciclo iconografico della Cattedrale di Bojano

L’antica Cattedrale di Bojano abbraccia un periodo di oltre duemila anni ed ha avuto una lunga e travagliata storia.
Il ruolo della chiesa in Bojano e sempre stata rilevante e decisiva nel settore religioso, sociale, politico e amministrativo non solo per la città ma per l’intero territorio. Basti pensare che una delle prime testimonianze di fede cristiana nel Molise è attestata da un’epigrafe rinvenuta a Bojano dall’archeologo Bonifacio Chiovitti (1810-1881) e catalogata nel secolo scorso da T. Mommsen.

Le prime notizie sulla cattedrale risalgono al 1073 quando secondo la maggior parte degli storici, Rodolfo de Moulins, conte normanno e capostipite della famiglia dei Molisio fra le più potenti d’Italia Mediterraneo, la restaurò e la decorò.

La storia della Cripta della Cattedrale di Bojano

Alla cripta si accede attraverso sette gradini che simboleggiano i sette vizi capitali: superbia, avarizia, ira, invidia, lussuria, gola, accidia. I sette vizi rendono evidente che il battesimo è una discesa, un andare a immergersi. Il pavimento in vetro sul presbiterio, a forma di semicerchio, ne permette la veduta dall’alto. L’accesso è posto nella parte destra della balaustra al lato del fonte battesimale risalente al XIII sec.

I soggetti

I temi raffigurati nei dipinti dovevano seguire un percorso teologico-biblico-spirituale per accompagnare il fedele alle radici del proprio battesimo. Furono raffigurati: Il Diluvio Universale, il Passaggio del Mar Rosso, L’Incontro di Gesù con la Samaritana al Pozzo di Giacobbe, la Crocifissione, Il Battesimo di Gesù al GiordanoOltre alle pitture sono state collocate delle pietre lavorate, opera dell’artista Fiorata Spina, con le parole della Lettera di S. Pietro che rende evidente la novità del battezzato che unito a Cristo fa parte della sua chiesa.

Il significato dell’opera

La cripta rivestita di legno vuole esprimere l’immagine della chiesa che è l’arca che naviga in tempi difficili. Essa, però, non soccombe perché è sorretta da tre colonne in pietra. La prima indica Cristo come suo fondamento;  la seconda l’apostolo Pietro su cui la chiesa è stata edificata e la terza il collegio degli apostoli. Il pellegrino che visita la cripta riceve un forte messaggio simbolico: la rinascita battesimale dello Spirito e dell’acqua che sgorga dall’antica abside su cui e posto l’altare della celebrazione eucaristica, pane vivo disceso dal cielo, forza nel cammino del cristiano.

Il ciclo iconografico

La cattedrale è l’unica chiesa del Molise ad accogliere una serie di dipinti così ampi per superficie. Questi sono stati realizzati all’inizio del terzo millennio da un singolo artista.

Dal 1943 al 2000 la cattedrale è rimasta spoglia e priva di dipinti. In seguito, con l’avvento del Giubileo del 2000, il parroco Don Angelo Spina volle dare non solo un aspetto decorativo nuovo. Quindi, con approvazione del Consiglio degli Affari Economici, decise di affidare l’incarico all’artista Rodolfo Papa (storico dell’arte, pittore e membro ordinario della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi del Pantheon).

I soggetti

L’idea e l’incarico furono accettati dall’artista che diede inizio al ciclo pittorico su tela nel 1999 terminando i lavori nel 2003 in cui è stata terminata la decorazione della cupola, la realizzazione dei tondi dei Dodici Apostoli nella navata centrale, il Giudizio Finale, le tele con le Virtù Teologali e Cardinali , i tondi raffiguranti la Beata Teresa di Calcutta e San Pio da Pietrelcina e il Crocefisso sospeso sull’altare maggiore. Oggi ammirando le opere d’arte religiose all’interno della cattedrale si coglie oltre l’espressione estetica, la realtà profonda della fede.

Il significato dell’opera

Le pitture di Rodolfo Papa pongono il fedele e il turista in una cascata di luce. All’interno della cattedrale si gioca nella luce e con la luce. La vista si collega con le immagini e la bellezza è espressa in termini di visione e di splendore. La presenza dell’energia spirituale è attestata dagli effetti che si producono nel pellegrino che guarda i dipinti. Fermando lo sguardo su di essi, si è investisti di una luce che provoca pace e desiderio di liberazione. Ci si sente rapiti dal cammino che conduce al cielo. Le opere d’arte, nella loro ineffabile bellezza, sono per il turista che ammira la cattedrale, una catechesi visiva che con le didascalie e la Parola di Dio che affiora in ogni punto, aiuta il fedele a entrare in contatto con il mistero di Dio che si è rilevato.

 

Per informazioni

Cattedrale di Bojano

Parrocchia di S. Bartolomeo Apostolo
Largo Duomo,33
Tel. 0874 778188 – 338 1671355
roccus59@hotmail.it



Puoi trovare questo contenuto nella Guida Turistica del Molise edizione 2021,alle pagine 54 - 57