Roccamandolfi tra borgo, tradizioni e natura

di Ivan Di Marco, D’Angelo Mariagiovanna e Lombardi Jennifer

 

Il paese guarda il versante nord-orientale del massiccio del Matese da una posizione privilegiata; il versante che mostra il suo volto più severo, selvaggio, meno accessibile e anche per questo più affascinante. Un po’ più in basso, laddove la montagna si fa più disponibile, accogliente, rassicurante, si aprono radure incastonate nella fitta vegetazione come fossero smeraldi che impreziosiscono un paesaggio che si concede a un turismo lento, attento e rispettoso della sua bellezza, soprattutto quando le stagioni ne mutano i colori. Il territorio di Roccamandolfi oltre a comprendere un immenso patrimonio naturalistico può vantare anche uno splendido borgo medievale che custodisce storia, tradizioni e leggende secolari, ma soprattutto una comunità generosa e pronta ad accogliere il visitatore. Grazie a questa propensione, alla proposta turistica messa in campo e alla qualità dei servizi esistenti, il comune ha ricevuto nel 2020 il riconoscimento di Bandiera Arancione.

Il centro storico di Roccamandolfi

La strada per arrivare a Roccamandolfi mostra una bella vista sul paesaggio matesino. La montagna, con le sue cime più alte si snoda misteriosa, senza far presagire ciò che i suoi rilievi nascondono. Solo svoltando una delle ultime curve si apre il sipario su uno spettacolo pressoché unico: quasi in un dirupo, dove difficilmente si immaginerebbe che l’uomo avesse potuto insediarsi, si erge il borgo, un tempo rifugio di briganti. Case arroccate, sovrastate dalle rovine di una delle fortezze più impenetrabili dell’antichità, danno al paese un fascino caratteristico, invogliando lo spettatore a immergersi in quel groviglio di stradine e vicoli. Forti di questa consapevolezza, alcune associazioni, “Pro Loco” e “Strimpelli ed Urla” su tutte, grazie all’operosità, la lungimiranza e il forte rispetto per le proprie radici, si sono attivati per realizzare quella che è diventata una “Passeggiata nel Borgo dei Briganti”, facilmente percorribile e ben segnalata.

 

Partendo da quello che era l’antico ingresso del paese, in corrispondenza della Croce Stazionaria, si può incontrare la statua de Il Brigante, realizzata dall’artista molisano Fernando Izzi nel 2012. Quest’opera, posta in prossimità della piazza principale, è il simbolo di un periodo che ha fortemente segnato la storia locale, tanto che nell’immaginario comune il roccolano è spesso accostato al brigante. Poco distante, si può ammirare un altro gioiello: il costume tradizionale. In esposizione permanente si trova quello della donna, ricco di particolari quali la “mappa”, le “ciappe”, il “laccio” o la “presentosa”, tutti elementi decorativi che lo rendono tanto ricco quanto unico.

 La Croce Stazionaria

Posizionata sotto un portico di via Croce, un tempo accesso principale al borgo, quella di Roccamandolfi è senza dubbio una delle più belle e meglio conservate tra le circa 100 croci stazionarie presenti in Molise. Eretta per celebrare la vittoria della cristianità sull’eresia, la croce presenta molti elementi singolari.

Chiesa di San Giacomo Maggiore

La parrocchia venne dedicata a San Giacomo perché questi luoghi videro il passaggio di pellegrini che, dall’Oriente e dalla Puglia, si recavano a Santiago de Compostela. La chiesa fu ricostruita nel ’700 in stile barocco e, dal maggio del 1780, custodisce le spoglie di San Liberato. Di pregevole fattura la cappella del maestro marmoraro Giambattista Massotti che ospita la statua lignea di San Gaetano, opera dello scultore Francesco Saverio Di Zinno. Un dipinto raffigurante il battesimo di Gesù, del pittore campobassano Amedeo Trivisonno, adorna la Cappella del Battistero.

Museo Multimediale sul Brigantaggio

In questo luogo è possibile ripercorrere, attraverso un avvincente filmato in 2D-3D, il fenomeno storico che siamo soliti identificare come “Brigantaggio postunitario meridionale”, rappresentato da storie, aneddoti, leggende e dai nomi dei personaggi che l’hanno resa terra anarchica e ribelle. Nelle sale sono in mostra anche i costumi del Brigante e della Brigantessa, secondo le abitudini del vestiario dell’epoca oltre a “Batticuore”, il gioiello di Roccamandolfi, una preziosità artigianale realizzata dall’orafo abruzzese Franco Coccopalmieri che simboleggia il paese matesino.

Museo dei Presepi dal mondo

A pochi passi dal Santuario di San Liberato, la splendida collezione di presepi di Raffaella Nicoletta fa bella mostra di sé in un antico fondaco mirabilmente allestito con materiale riciclato. Autentico e suggestivo gioiellino, il piccolo museo conta più di 100 presepi provenienti da tutto il mondo.

Il Ponte Tibetano

Una meraviglia della modernità sovrasta uno dei luoghi più belli e selvaggi del Molise: il ponte tibetano realizzato sul profondo canyon scavato dalle acque del torrente Callora. La lunga passerella di Roccamandolfi, realizzata in rete metallica, regala un’incredibile e adrenalinica passeggiata nel vuoto, circondati da incantevoli boschi e imponenti pareti rocciose proprie della riserva naturale. A breve, una ZipLine la incrocerà innalzando di altri 50 metri l’adrenalina e la curiosità degli amanti delle emozioni forti.

La Cascata Rio

Poco lontano dal centro abitato, da non perdere, la spumeggiante cascata Rio, che nella stagione fredda affiora magicamente da un sifone naturale per riversarsi in tutta la sua bellezza nel canale sottostante e confluire, più a valle, nel fiume Biferno.

Il Castello

Il castello di Roccamandolfi, edificato intorno all’anno Mille per opera di un nobile beneventano di origine longobarda, tale Magenulfo, sorge a 1.080 metri. Seppur rimaneggiato nei secoli, conserva un fascino antico che sa di battaglie, di resistenza, di gesta che, sommate al contesto ambientale circostante, lo rendono unico nel suo genere e meritevole di attenzione. Tra gli episodi più interessanti che lo riguardano, si narra di quando il maniero ospitò un gruppo di eretici catari che qui trovarono rifugio contro le persecuzioni della chiesa. Dopo che furono scoperti, nel 1269, Carlo D’Angiò ordinò la distruzione definitiva del castello.