a cura di Massimo Martusciello
Il monte La Gallinola (1.923 metri), seconda maestosa vetta dei Monti del Matese, rappresenta una delle montagne meno antropizzate dell’intero massiccio montuoso. La sua lunga dorsale si estende dal pianoro di Capo d’Acqua (nel comune di San Massimo) fino alla panoramica località di Piano della Corte (nel comune di San Gregorio Matese).
Le vie di arrampicata
Il versante orientale presenta imponenti e ripide pareti rocciose, che discendono verso il pianoro di Campo Puzzo, insieme a pendii scoscesi lungo i quali sono presenti numerosi reperti fossili e dove si trovano decine di conoidi, ossia ampi accumuli di detriti rocciosi. Durante la stagione invernale, questa zona si trasforma in un ambiente ideale per praticare lo sci alpinismo e il cramponnage, un’escursione su fondo ghiacciato utilizzando ramponi e piccozza come supporto.
Ormai La Gallinola è diventata una meta che frequento molto spesso per la presenza di diverse potenziali vie che seguono i ripidi canali nord, dove trovo sia percorsi che hanno pendenze relativamente contenute sia quelli che superano gli 80/90 gradi, con sviluppi anche sopra i 100 metri. Gli appassionati di questi sport, quindi, possono sbizzarrirsi tra semplici vie che si effettuano con pica e ramponi e quelle che invece necessitano di essere armate con protezioni, corde, fittoni, chiodi da ghiaccio (friends e nut), in base alle relative condizioni del manto nevoso. Essendo nato a San Massimo, ho la fortuna di poter vivere questi luoghi affascinanti e godere di tutte le loro potenzialità.
Armato di tutto punto, aspetto che le condizioni di innevamento siano ottimali e che il manto nevoso si assesti per approcciarmi alle sue pareti sempre con il dovuto rispetto, quello che la montagna sa ben insegnare a chi vuole imparare a conoscerla. Ci sono diverse vie che sono riuscito a salire nel corso degli anni, vivendo sempre nuove e più entusiasmanti emozioni, dal canale di estrema destra al Becco di Gallina fino al Torrione Giallo, nominato dal grande amico Cristiano Iurisci, autore del libro Ghiaccio D’Appennino, un’opera notevole per la ricchezza di informazioni, corredata di eloquenti foto e relazioni ben chiare sulle numerose potenziali vie invernali del Matese e dell’Appennino italiano.
Il panorama da La Gallinola
Le sue ripide pareti innevate, spesso tempestate dalla galaverna, sembrano creare sculture marmoree di indicibile bellezza. Rimango spesso ammaliato di come la maestria della natura riesca a realizzarle con apparente facilità. Cosa dire poi dei panorami che si aprono dalla sua cresta quando l’aria è tersa e consente di ammirare entrambi i mari, il Golfo di Gaeta e quello di Napoli (con il Vesuvio e isole comprese), il Gran Sasso, la Majella, il gruppo de La Meta e l’intera catena delle Mainarde fino al promontorio del Gargano.
“Chi vuol godere di simili spettacoli, vada”
Massimo Martusciello Accompagnatore di Escursionismo sottosezione CAI di Bojano – CB