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La Riserva della Biosfera Collemeluccio – Montedimezzo.
Quando la foresta diventa sogno

a cura di Guglielmo Ruggiero

Foto di Geatano Galasso e Sisto Bucci

Quella primavera del 1979, io ero un bimbo di 11 anni quando per la prima volta mio padre mi fece conoscere la foresta di Montedimezzo. Ad accoglierci, all’ingresso della Riserva, meravigliosi Abeti bianchi, imponenti Cerri e bellissimi ed esotici esemplari di Chamaecyparis (falso Cipresso) e, naturalmente, il personale del Corpo Forestale dello Stato che presidiava con passione e competenza l’intero territorio della Riserva della Biosfera Collemeluccio – Montedimezzo.

I miei occhi di bimbo rimasero letteralmente folgorati dalla maestosità della foresta, dall’incanto del paesaggio e da quegli uomini in divisa tanto gentili e premurosi che raccontavano storie straordinarie di alberi grandissimi, lupi solitari, cervi e caprioli, aquile, gheppi e poiane. Quella giornata indimenticabile segnò in maniera indelebile quello che per me divenne un grande sogno. Ricordo con immenso affetto il comandante che mi fece dono di un berretto da agente; appoggiandolo sulla mia testa disse: “dai Guglielmo, diventa grande in fretta così potrai essere custode del bosco e degli animali di questo luogo”. Quel giorno decisi che da grande sarei diventato una guardia forestale assegnata a quella riserva, per poterne custodire la straordinaria bellezza e poter godere, giorno dopo giorno, di quell’indiscutibile fascino che inevitabilmente quella foresta evocava in chi la incontrava. Un incontro significativo quindi, che da quel momento in poi ha guidato le mie scelte e le mie idee in termini di amore e di profondo rispetto per la natura. Un incontro che nel corso degli anni, da Guida Ambientale Escursionistica AIGAE, ho potuto approfondire sempre più percorrendo sentieri, tratturi, strade sterrate di cui la riserva è ricca; itinerari in grado di offrire agli appassionati dell’escursionismo splendide avventure nella natura incontaminata.

Camminando tra i boschi della riserva, si assapora la storia antica di queste foreste. Infatti facevano parte del complesso forestale Montedimezzo – Feudozzo – Pennataro, di proprietà degli Angioini sin dal 1200. Poi, nel 1606, a prendersene cura furono i Monaci Certosini di Napoli che le conservarono fino al 1799, quando entrarono a far parte del patrimonio di Casa Borbone che, con Regio Decreto n. 981/1825, ne fecero una Reale Riserva di Caccia. Con l’Unità d’Italia il tutto fu acquisito dallo Stato che lo affidò all’Amministrazione Forestale nel 1908. Insomma, un territorio che da sempre si è contraddistinto per le sue peculiarità ambientali e naturalistiche uniche.

Un pezzetto di Molise che, dal settembre del 1971, è tutelato e protetto dal programma intergovernativo “L’Uomo e la Biosfera” (Man and the Biosphere – MAB) voluto dall’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization – UNESCO). Il programma ha lo scopo di mantenere un equilibrio tra l’uomo e il suo ambiente, attraverso la conservazione della diversità biologica, la promozione dello sviluppo economico e la salvaguardia dei valori culturali. Per raggiungere questo obiettivo è stata istituita una rete di “Riserve della Biosfera”, ecosistemi terrestri e costiero/marini riconosciuti a livello mondiale per il loro elevato valore naturalistico. Le Riserve MaB presenti in Italia, oggi, sono diciassette. La Riserva della Biosfera MaB Collemeluccio – Montedimezzo, estesa per 637 ettari, si trova nell’Alto Molise, la parte più interna e montuosa della regione, ed è stata la prima a essere stata istituita nel 1977 unitamente al Parco Nazionale del Circeo. All’interno della riserva sette comuni: Carovilli, Chiauci, Pescolanciano, Pietrabbondante, Roccasicura, San Pietro Avellana e Vastogirardi. Questi Comuni hanno dato vita, nel 2006, a un sodalizio: il Consorzio Asso MAB Alto Molise che rappresenta autentiche realtà caratterizzate da valori e attività economiche comuni.

Caseifici artigianali, strutture turistiche, bed & breakfast, fattorie e piccoli ristoranti fanno da corollario a un territorio fortemente radicato nella propria cultura agro – silvo – pastorale. I prodotti caseari, di grandissima qualità, rappresentano la principale produzione locale. E ancora il tartufo, che qui trova la sua massima “espressione”, è talmente pregiato da essere definito “diamante vegetale”. Oggi la Riserva della Biosfera “Collemeluccio – Montedimezzo” si avvia verso una nuova candidatura Unesco. Il Consorzio Asso MAB Alto Molise prevede, infatti, un grande ampliamento della superficie complessiva, con l’auspicio che questo riconoscimento porterà alla creazione di una realtà sostenibile capace di valorizzare le attività socio economiche locali.

Una realtà, in conclusione, che rappresenta senza dubbio un fiore all’occhiello tra le aree protette del Molise. Una riserva che, anno dopo anno, attira sempre più turisti che vogliono trascorrere, in una natura incontaminata, momenti di puro relax percorrendo bellissimi sentieri oppure visitando il Museo naturalistico che ospita testimonianze dei legni e degli animali più rappresentativi della foresta.

Riserva MaB Collemeluccio – Montedimezzo Alto Molise
www.riservamabaltomolise.it

The Collemeluccio – Montedimezzo Biosphere Reserve
When the forest becomes a dream

by Guglielmo Ruggiero

I was only a ten-year-old child when, for the first time, I saw the forest of Montedimezzo. I was welcomed by a forest of marvelous White Firs, Cerri and beautiful specimens of Chamaecyparis (false Cypress). The beauty of the place and the stories of very large trees, lone wolves, deer and roe deer, eagles, kestrels and buzzards won me over, together with the kindness of the State Forestry Corps who guarded the Reserve. That day I decided that when I grew up I would become a Forest Guard. Over the years, I have learned to know the Reserve well, to walk the numerous paths, sheep tracks and roads present; itineraries that can offer hiking enthusiasts wonderful adventures in unspoiled nature. The MaB Collemeluccio – Montedimezzo Biosphere Reserve, extended for 637 hectares and established in 1977, is located in the heart of Upper Molise.

Walking through its woods, you can savor the ancient history of this place. It was owned by the Angioini and then by the Carthusian Monks of Naples, before being entrusted to the Forestry Administration. It is a piece of the Molise region which, since September 1971, is protected by the intergovernmental program “Man and the Biosphere” (MAB) wanted by the United Nations organization for education, science and culture (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization – UNESCO) for the conservation of biological diversity, the promotion of economic development and the safeguarding of cultural values.

In 2006, seven municipalities (Carovilli, Chiauci, Pescolanciano, Pietrabbondante, Roccasicura, San Pietro Avellana and Vastogiradi) gave life to the Asso MAB Alto Molise Consortium which unites all the places characterized by common values and economic activities: artisan dairies, tourist facilities, bed & breakfasts, farms and small restaurants. Dairy products, of the highest quality, represent the main local production. And again the truffle, which here finds its maximum “expression”, is so precious that it is defined as a “vegetable diamond“. The Reserve is a reality that represents a flagship of the Molise region; year after year, it attracts more and more tourists who want to spend long moments of pure relaxation in unspoiled nature.